Ciao Viviano
Nella giornata di ieri è venuto a mancare un grande amico del Tennis Club Faenza: Viviano Vespignani. Aveva 85 anni, era nato ad Imola nel 1935. Uomo d’altri tempi, educato, gentile e
competente, ha accompagnato con la sua passione tante generazioni di tennisti. È stato un prezioso archivio storico del tennis giovanile italiano prima dell’avvento dell’informatica.
«Vespignani era un professore di matematica che, fin da giovanissimo, aveva sviluppato una grande passione per il tennis – lo ricorda Raimondo Ricci Bitti, socio del Tennis Club Faenza, nonché consigliere nazionale Fit – Iniziò a fare l’accompagnatore di alcuni giovani tennisti romagnoli, come il sottoscritto e Gianluca Rinaldini, con il quale ha poi allacciato anche un legame speciale, diventando per lui una sorta di secondo padre. Conservo ricordi belli di Viviano: la sua era una presenza sempre misurata e gentile. Portava con sé una passione contagiosa per questo sport. Ma era anche una persona colta, intelligente e preparata, con una sensibilità e una disponibilità fuori dal comune. Un vero galantuomo».
Al tennis Viviano Vespignani ha dato tutto: il suo tempo, i suoi studi, la sua generosità, nelle vesti di scopritore di talenti (come accompagnatore delle squadre giovanili della Virtus Bologna e poi capitano delle nazionali italiane under), giudice arbitro internazionale e soprattutto come giornalista. Ha diretto la rivista quindicinale “Match-ball” e collaborato con il mensile “SuperTennis”. Nel 2007 ha pubblicato il libro “Italiani Grande Slam”, che racchiude un secolo di storia dei maggiori eventi dello sport della racchetta. E nell’arco di alcuni decenni, attraverso pazienti e continue ricerche, ha creato una banca dati del tennis italiano racchiusa oggi in trenta volumi. Fino a qualche mese fa aveva collaborato con il nuovo portale web della Fit. Fra le altre cose, aveva collaborato anche con “Matchpoint”, l’house organ del Tennis Club Faenza.
«Lo ricordo con grande stima ed affetto – riprende Raimondo Ricci Bitti – Sono profondamente addolorato per la sua scomparsa. Era una gran bella persona, innamorata del tennis come tutti
noi, un uomo di cuore. Era impossibile non volergli bene».
«Viviano è sempre stato molto vicino al nostro circolo – aggiunge il presidente Carlo Zoli – Per molti anni, fin da quando era accompagnatore delle giovanili della Virtus Bologna, ha avuto
rapporti stretti con Raimondo Ricci Bitti, Gianluca Rinaldini e Raffaella Reggi. Personalmente lo conoscevo dal lontano 1972, quando da ragazzino giocavo i primi tornei. Ho il ricordo di una persona splendida, sia sul profilo umano che sul piano professionale. Il nostro circolo lo ricorda con affetto. Ciao Viviano, ci mancherai tanto».